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Culle sempre più vuote in Italia   versione testuale

509mila nuovi nati nel 2014, raggiunto il livello più basso dal 1861


È sempre più “inverno demografico” in Italia. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, sono 509 mila le nascite nel 2014, 5 mila in meno rispetto al 2013. Si è così raggiunto “il livello minimo dall’Unità d’Italia”, avverte l’Istituto di statistica, e siamo a un passo dalla “soglia psicologica” del mezzo milione di nascite in un anno. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39 (contro una media europea di 1,58): precisamente, le italiane procreano 1,31 figli, 1,97 le straniere. Significativo quest’ultimo dato, dal momento che è la prima volta che il tasso di maternità delle donne di origine straniera va al di sotto della “soglia” dei due figli. 
Oltre al minor numero di figli, rileva ancora l’Istat, si posticipa sempre più la decisione di metterli al mondo. Sale, infatti, l‘età media al parto della madre, che arriva a 31,5 anni.
A livello di ripartizione territoriale, “con 1,65 figli per donna nel 2014 – osserva l’Istat – il Trentino-Alto Adige si conferma la regione più prolifica del Paese, seguita dalla Valle d’Aosta (1,55). In tutte le regioni del Nord, eccetto che in Liguria (1,35 figli), si rileva una fecondità superiore alla media nazionale. Con 1,46 figli per donna il Nord, nel suo insieme, è la ripartizione con la più alta fecondità, il Centro registra un valore di 1,36, mentre il Mezzogiorno si attesta a 1,32. Nessuna delle regioni del Mezzogiorno presenta una fecondità di livello superiore alla media nazionale: in quelle che un tempo erano considerate il bacino riproduttivo del Paese, ovvero Sicilia e Campania, la fecondità nel 2014 si attesta, rispettivamente, a 1,38 e 1,34 figli per donna. Persiste, peraltro, una situazione di radicata bassa fecondità proprio in alcune realtà meridionali. In Molise, Basilicata e Sardegna non si raggiunge, ormai da tempo, il livello di 1,2 figli per donna”.
 
Per approfondire:
Avvenire – Editoriale di Gian Carlo Blangiardo
Sir – Intervista al demografo Alessandro Rosina
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