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Verso la "buona scuola"   versione testuale

Tra i punti caldi libertà di scelta e attenzione alla formazione professionale


“Riqualificazione del personale; autonomia piena delle scuole statali; valutazione delle scuole, dei docenti e inserimento del merito; pluralismo dell'offerta formativa (che Renzi, nel suo discorso ha toccato parlando di scuole comunali); alternanza scuola e lavoro; formazione professionale”. Sono i punti caldi della riforma per la “Buona scuola”, ad avviso del Forum delle associazioni familiari, che in una nota apprezza l’“energia ed entusiasmo” con cui il presidente del Consiglio ha affrontato il tema, ma sospende il giudizio in attesa della bozza del decreto di attuazione della riforma. Nel frattempo, confermando la “disponibilità a collaborare”, si dice convinto che “un sostanziale cambiamento della scuola non può essere deliberato a colpi di decreto ma deve raccogliere un serio contributo dal dibattito parlamentare e dalla società civile”.
La riforma tiene aperto il dibattito sulla libertà di scelta educativa. “Ci domandiamo se sia giusto che un milione di alunni italiani siano discriminati non avendo libertà di scelta in materia economica”, chiede il Forum, per il quale tutti “devono poter scegliere l’offerta formativa più consona all’educazione che si vuole trasmettere ai figli senza che questo si tramuti in una doppia tassa”. “Prescindere dalle scuole dell’infanzia paritarie comporterebbe per il nostro Paese un netto arretramento sia a livello qualitativo sia a livello di scolarizzazione”, rimarca la Federazione italiana scuole materne (Fism), ricordando che “il sistema nazionale d’istruzione è unico, costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie, in attuazione a un principio irrinunciabile che coniuga la libertà di scuola con la libertà di scelta delle famiglie”.
Una via che pare percorribile, proposta dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è quella della detraibilità delle spese scolastiche. Al riguardo, viene un plauso da Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) e Compagnia delle Opere - opere educative (CdO opere educative), per le quali “permettere la detraibilità delle spese scolastiche – scrivono in una nota congiunta – significa limitare una grave ingiustizia e sostenere la famiglia nell’esercizio del fondamentale diritto alla libertà di scelta educativa. Se i decreti su ‘La Buona scuola’ recepiranno tale proposta, potranno rappresentare una svolta importante anche per tante famiglie che fanno sacrifici enormi per l’educazione dei figli”.
Infine, il Centro italiano opere femminili salesiane-Formazione professionale” (Ciofs-Fp) chiede un’attenzione specifica per “il sistema e il metodo della formazione professionale”, che per suor Lauretta Valente, presidente Ciofs-Fp, “sono coperti dal mantello dell’invisibilità”. “Per una sana competitività – evidenzia suor Valente – oltre alla scuola paritaria occorre che venga riconosciuto anche l’impegno della formazione professionale, che per molti ragazzi è un’alternativa alla scuola tradizionale grazie a laboratori e rete con il territorio”. 
 F.R.
 
(26 febbraio 2015)
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