Settimane Sociali (Pisa 2007) - In evidenza - Relazioni - Fontanelli Paolo  
Domenica 19 Maggio 2024
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Fontanelli Paolo    versione testuale
Saluto


E¿ con estremo piacere e  interesse che saluto la 45esima “Settimana Sociale” dei cattolici italiani, ospitata a Pisa da oggi fino a domenica. Il piacere, ovvio, deriva dall¿essere il sindaco della città che accoglie un assise così importante per la Chiesa italiana e per l¿intera società civile e comunità politica del Nostro Paese.
Ma più che sulle note di soddisfazione, voglio soffermarmi sull¿interesse con cui guardo a questa tre giorni di riflessione e confronto. Un interesse reale, che discende direttamente dalla responsabilità del governo di una città. Ogni sindaco e amministratore locale, infatti, non può non essere interessato al tema del “bene comune” che costituisce il filo conduttore della settimana. Un tema che è un grande contenitore di valori, ma anche di regole condivise e che obbliga ad un utilizzo cosciente delle limitate risorse disponibili. Un questione, questa del bene comune, che obbliga chi ha responsabilità politiche ed istituzionali a non distogliere mai lo sguardo dagli interessi generali della comunità.
Eppure, negli ultimi tempi, quello della cura del bene comune sta sempre di più diventando una sfida difficile e impegnativa. Lo dico da Sindaco di Pisa, da primo cittadino di una comunità che ha fatto dell¿accoglienza e della tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione e degl¿immigrati un suo tratto culturale qualificante, dove è straniero il 5% dei residenti e il 25% di coloro che hanno ottenuto una casa popolare, solo per citare un paio di dati.
Nonostante questo anche nella nostra città crescono i particolarismi e gli atteggiamenti di egoistica chiusura, al punto da costituire spesso ostacoli gravosi nel perseguimento proprio del bene comune, cioè dell¿interesse generale di tutta la comunità.
Di fronte a fenomeni di questo tipo, sempre più diffusi nel Paese, penso che occorra un rinnovato impegno culturale che veda schierati dalla stessa parte chi lavora nelle istituzioni e chi è impegnato nella società civile. Urgono nuovi strumenti d¿azione culturale e sociale, in buona parte ancora da costruire o comunque da ripensare nel dialogo a partire dalla diversità dei compiti e delle funzioni di ciascuno ma anche dal comune interesse ad una società autenticamente solidale, aperta e accogliente. 
Per questo, quindi, non posso che guardare con estremo interesse alla 45esima edizione delle “Settimane sociali”, a mio parere un appuntamento importante non solo per i cristiani impegnati nel sociale,  ma anche per chi ha compiti amministrativi e per chi è impegnato nella società civile. Perché è da momenti di riflessione come questo che possono arrivare stimoli e contributi per il superamento dei particolarismi e delle chiusure egoistiche e per la promozione del bene comune e degli interessi generali.
Auguro a tutti i delegati e i presenti un buon lavoro e una gradevole permanenza nella nostra città.

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