Settimane Sociali (Pisa 2007) - In evidenza - Relazioni - Martino Card. Rentato R.  
Domenica 19 Maggio 2024
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Martino Card. Rentato R.    versione testuale
Saluto


 Carissimi amici,
ringrazio sentitamente il Comitato Scientifico Organizzatore e il suo Presidente S.E. Mons. Arrigo Miglio per avermi rivolto l¿invito a partecipare a questa 45a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che affronta il tema Il bene comune oggi che si tiene a cento anni dalla prima, che fu promossa dal venerabile Giuseppe Toniolo. Permettetemi di iniziare questo mio saluto con un ricordo, grato e devoto, a Toniolo, maestro impareggiabile di vita cristiana e di scienza. Trattando la nostra Settimana Sociale il tema del bene comune, sono andato a prendere in mano l¿edizione del 1944, stampata con i tipi della Libreria Editrice Fiorentina, del Trattato di Economia sociale del Toniolo. Nella parte terza dell¿introduzione, che occupa l¿intero primo volume, Toniolo chiarisce che “l¿ordine economico è un aspetto inferiore dell¿ordine sociale superiore, più complesso ed elevato, cioè di quel sistema armonico di relazioni fra gli uomini conviventi, converso a conseguire, nell¿obbedienza di una legge etica suprema, il bene comune, cioè ad apportare quegli aiuti reciproci,  con cui tutti i consociati (individui e famiglie) possono meglio effettuare il proprio perfezionamento (fisico, intellettuale, morale) coordinato al fine ultimo ultramondano” (p. 166).
Il linguaggio è proprio dei primi lustri del secolo scorso, ma, fatta astrazione dalle parole adoprate si rimane sorpresi dalla interessante novità della riflessione. L¿economia non è il tutto della società, perché non è il tutto della persona umana. A questo proposito, Giovanni Paolo II, nella Laborem exercens, chiamerà “economicismo” la tentazione di considerare l¿economia la totalità anziché la parte. L¿uomo, infatti, è “fisico, intellettuale e morale” e soprattutto, ordinato “al fine ultimo ultramondano”. Ciò implica un rapporto sussidiario tra i diversi suoi piani, che assume una caratteristica morale, in quanto diventa per l¿uomo e la società, “dovere” di rispettare quell¿ordine, di orientare l¿inferiore al superiore e di far si che il piano superiore aiuti l¿inferiore a fare da se. L¿economia è quindi solo un aspetto della dimensione umana e dell¿azione sociale, essa non si spiega da se ed è finalizzata ad altro da se, a quanto Toniolo chiama il bene comune ¿ situazione che permette ai singoli associati di conseguire il proprio perfezionamento ¿ con una espressione che sorprendentemente anticipa le definizioni contenute nella Mater et magistra (cf. n. 51) e nella stessa Gaudium et spes (cf. n. 74).
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