Settimane Sociali (Pisa 2007) - Notizie - Palmerini sui temi giuridici della vita e della morte 
Lunedì 13 Maggio 2024
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Palmerini sui temi giuridici della vita e della morte   versione testuale
20 ottobre 2007

“Il giudizio critico circa la “pretesa di qualificare l¿inizio e la fine della vita umana giuridicamente” e sulla necessità di rifiutare la “qualificazione pubblica di qualsiasi categoria biologica, a partire da quelle, costitutive, di vita e di morte” può essere attenuato se si apprezza l¿intervento del diritto non in guisa di comprensione ed apprensione autoritaria della vita biologica da parte del potere, ma, al contrario, nella forma di qualificazioni il più possibile inclusive, e dunque difensive dell¿essere umano”.
E¿ l¿esordio di Enrica Palmerini, associata di diritto privato alla Scuola superiore di studi universitari Sant¿Anna di Pisa. "La legge n. 194/78 sull'interruzione della gravidanza non qualifica l'aborto come oggetto di un diritto fondamentale; al contrario, regolandolo, sulla spinta della sentenza della Corte costituzionale che aveva depenalizzato l'aborto su donna consenziente, propone un bilanciamento tra valori in conflitto all'esito del quale soltanto la tutela della salute della donna può risultare prevalente sulla vita del concepito" ha detto. “Anche con la legge 40/2004 - secondo la relatrice ¿ si è voluto porre fine "ad un'astensione che, se in parte era attuata per non legittimare pratiche sulle quali non vi è un diffuso consenso sociale e, soprattutto, convergenza a livello politico, finiva in sostanza per abbandonare la procreazione assistita a dinamiche puramente fattuali, alla prassi non assistita da alcuna regola".
Anche sui temi del "fine vita" ¿ ha poi aggiunto ¿ "la rinuncia a inquadrare giuridicamente e a qualificare posizioni di interesse che si radicano nella sfera vitale per il timore di interpretazioni soggettive e discrezionali di concetti complessi e indeterminati" può “finire per tradire un senso di abbandono".