Settimane Sociali (Pisa 2007) - Notizie - Palazzoni: "La biopolitica non può ridursi a prodotto della prassi collettiva" 
Lunedì 13 Maggio 2024
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Palazzani: "La biopolitica non può ridursi a prodotto della prassi collettiva"   versione testuale
20 ottobre 2007

“Da quanto detto si delinea, proprio nel contesto del dibattito sulle gender theories, il compito che spetta nel futuro alla biopolitica. La discussione suscitata dalle gender theories mette in gioco seriamente il modo di concepire il senso dell¿uomo e della società, il significato del matrimonio, della famiglia, della maternità e della genitorialità”. Così Laura Palazzoni, ordinario di filosofia del diritto alla Lumsa. Se la biopolitica si limita a gestire in modo neutrale il potere individuale sui corpi biologici evitando di pronunciarsi sui valori - o legittimandoli tutti in modo equivalente -, ne consegue inevitabilmente il primato dell¿individualismo e dell¿autonomia rispetto alla relazione e all¿istituzionalità- 
“E¿ importante, oggi, - ha aggiunto Palazzoni - costruire filosoficamente un nuovo modello biopolitico che sappia cercare una paziente e continua traduzione positiva, normativa ed istituzionale delle esigenze strutturali coesistenziali radicate nell¿essere dell¿uomo, nella natura umana”.
Un modo per dire che la biopolitica non può ridursi a prodotto della prassi collettiva, ma deve sforzarsi di elaborare, ricercare e ritematizzare “l¿anello perduto” che J. Haaland individua nell¿elaborazione di una antropologia complementare, capace di spiegare che la distinzione uomo/donna non è una etichetta fittizia, ritrovando nella natura umana il fondamento dell¿uguaglianza tra uomini e donne contro il preteso `neutrismo sessuale¿ che non libera l¿uomo ma lo imprigiona in una volontà cieca di un biopotere arbitrario.